Analisi Teorica dei Fulcri

Liberamente tratto dalla rivista “Osteo” – adattamento da Antoine Sautenet D.O-M.R.O. -F

Questo articolo è una descrizione della genesi del concetto di fulcro,  ripercorrendo gli scritti del fondatore del concetto craniosacrale, William Garner Sutherland, e di quelli di uno dei suoi discepoli, Rollin Becker; tenteremo di comprendere alla luce della fisica quantistica qual è la natura di questo concetto. Il concetto di fulcro  esiste solo attraverso l’approccio craniosacrale. 
Definizione del fulcro:  la parola latina, “fulcrum ” significa appoggiare, sostenere. Qualcosa che regge o sostiene, il punto su e da cui si muove una leva. Il fulcro o punto d’appoggio, è un elemento molto presente in osteopatia e nelle terapie manuali in cui si parla spesso di punto d’appoggio, di perno, di leva. (Incidentalmente, la differenza tra il perno e il punto d’appoggio non è sempre evidente. Infatti il perno è intrinsecamente legato al punto d’appoggio. Classicamente il perno è “una piccola asta o punta, generalmente di metallo e appuntita, che il centro su cui qualcosa gira o oscilla, come una cerniera, l’estremità di un’asse o di un mandrino…”) Il fulcro, nell’approccio craniosacrale, ha dei significati supplementari. 
“…un fulcro è un punto immobile (still-point ), un punto di quiete. È da questo punto che una leva si muove e prende la sua potenza. Sapeva che un fulcro può essere spostato, ma che la sua funzione non può essere modificata. Si tratta sempre di un punto immobile, un punto di riposo, a partire dal quale le leve funzionano e acquistano la loro potenza.”
Più che un semplice punto d’appoggio, però, il fulcro si manifesta come un punto d’appoggio mobile ed in seguito ad esperimenti (il Dr. Sutherland si appoggia sulla testa e sulle mani con le gambe in verticale, in modo da testare in tutte le posizioni la regione di questo fulcro, ossia quella in cui la falce cerebrale è contigua al tentorio de! cervelletto)
realizza che il fulcro delle MTR è mobile, adattabile e sospeso. In omaggio a W.G. Sutherland, i suoi allievi diedero a questa congiunzione funzionale il nome di “Fulcro di Sutherland”.
(…)
Lo studio della corrispondenza tra R. Becker e il Dr.Sutherland ci offre numerose informazioni sul fulcro.
In effetti, constatiamo che il Dr. Becker si poneva molti interrogativi riguardo all’applicazione del principio di fulcro.
In questa corrispondenza si nota innanzitutto l’impiego di un termine che non appare in nessun altra pubblicazione su W.G. Sutherland: Master Fulcrum o Fulcro Maestro. Rachel Brooks, M.D. ci fa notare che questo termine compare solo nel lavoro e nella corrispondenza di R. Becker. Questo Fulcro Maestro sembrerebbe reggere tutti gli altri fulcri del corpo, tanto fisiologicamente che patologicamente. Inoltre, lavorando con questo si metterebbero in evidenza tutte le lesioni, per in seguito ridurle.
Questa constatazione è molto sconcertante; avevamo intuito con il Dr. Sutherland la presenza di un tale fulcro, ma nulla era stato ancora chiaramente formulato. Il Dr. Becker ci rivela altri elementi su questo Master Fulcrum.
“…Sono interamente convinto che Dio o lo spirito della natura, abbia provato la sua capacità di pianificare (se piano c’è) e di costruire o fornire delle leggi in sé, senza modello per le miriadi di forme e di esseri animati…”
Nel 1952 il Dr. Becker ci dice:
“Il soffio di vita unificato è il fulcro sospeso mobile adattabile per il quale i modelli mobili in permanenza cercano l’equilibrio.”

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